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martedì 10 maggio 2022

Il recupero dei carrelli abbandonati

Di Mauro Fedele
Il recupero dei carrelli abbandonati

Nello svolgimento nella propria attività di ecommerce, al negoziante può talvolta capitare di imbattersi, se il software gestionale ecommerce utilizzato ne mantiene traccia, in un carrello abbandonato da parte di un cliente, un carrello che si sarebbe potuto tramutare in un ordine ma che per qualche ragione ha subito un arresto durante il processo d'acquisto.

E' possibile intervenire sui carrelli abbandonati per trasformarli in nuovi ordini?

Il classico processo d'acquisto prevede che un cliente, una volta giunto sul sito ecommerce, individui uno o più prodotti che reputa interessanti e magari decida di aggiungerli al cosiddetto "carrello della spesa", dove potrà controllare i prodotti che vuole ordinare, il totale della spesa, i costi di spedizione, i metodi di pagamento disponibili etc..

Se tutto è in linea con i suoi desideri, il passo successivo sarà quello di procedere con l'ordine (click su "ordina") fornendo poi i suoi dati di fatturazione e spedizione e procedendo alla fine con il pagamento dello stesso.

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Questo processo d'acquisto potrebbe interrompersi per varie ragioni:

  • Il cliente potrebbe inserire i prodotti nel carrello e fermarsi lì, perchè magari sta eseguendo un primo approccio al sito e non ha ancora una reale intenzione di procedere con un acquisto. Open2b di base mantiene traccia anche di questi carrelli, in modo da poter registrare quantomeno quali prodotti erano stati inseriti e individuare eventuali tendenze, prodotti più aggiunti di altri ma poi non comprati etc..;
    Ma in tal caso, se si tratta di utente che ha visitato il sito senza registrarsi o fornire altre informazioni, difficilmente sarà possibile avere strumenti utili al recupero diretto di un potenziale ordine. Esistono in tal caso strumenti specifici che cercano un recupero indiretto, che ad esempio fanno comparire sul sito un popup con un'offerta con l'obbietivo di spingere il cliente a non abbandonare ancora il sito. Oppure lo strumento del Remarketing di Google, che consente di mostrare al cliente mentre naviga sul web su siti partner di Google, e per un periodo limitato, delle pubblicità mirate che puntano a farlo tornare sul negozio online.

  • Un altro motivo potrebbe essere legato alla richiesta di registrazione obbligatoria al sito per ordinare, qualora il cliente specifico che vuole ordinare non desidera registrarsi e fornire più informazioni di quelle che ritiene necessarie a concludere un ordine.

  • Oppure potrebbe esserci stato qualcosa di particolare a frenarlo, come la spesa totale o i costi di spedizione, o dei dubbi sui prodotti giusti da acquistare, o ancora delle condizioni di vendita o di reso non presentate in modo sufficientemente chiaro da generare fiducia.

La piattaforma Open2b traccia tutti questi carrelli in modo da fornire al negoziante informazioni utili a comprendere i motivi per cui un carrello pieno di prodotti non si è trasformato in un ordine.

Carrello Attivo
Nei casi in cui la registrazione non è posta come obbligatoria dal negoziante ed il cliente, pur non registrandosi, è andato avanti col processo d'acquisto inserendo i suoi dati, avremo delle informazioni utili al recupero dell'ordine. Potremo avere il nome e cognome, una ragione sociale, un telefono e sopratutto una email (nei limiti di quanto previsto dalla normativa sulla privacy). In Open2b un carrello che contiene questi dati di un cliente non registrato è considerato un carrello Attivo, proprio perchè in qualche modo si potrebbe cercare di recuperare la vendita.

Carrello Salvato
Nei casi in cui il cliente durante il suo processo d'acquisto ha effettuato la registrazione al sito, il carrello sarà considerato un carrello Salvato. Il vantaggio di avere un carrello salvato per un cliente è quello di poterlo ritrovare già pronto qualora, pur non concludendo l'acquisto subito, decida di tornare sul sito e procedere in un secondo momento con il suo completamento.

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Invio di una email di recupero carrello
Uno strumento utilissimo per cercare di aumentare le vendite attraverso il recupero di un carrello abbandonato è l'invio di una email apposita, contenente il riepilogo dei prodotti sospesi e l'invito a tornare sul sito per concludere l'ordine. Open2b consente sia l'invio manuale che quello automatico dell'email di recupero. Si tratta di una email già pronta nella sua struttura e contenuti, che viene compilata in automatico dal sistema in modo che vengano aggiunti e inviati al cliente i dati di riepilogo del carrello con il pulsante per tornare al sito a concludere l'ordine. L'invio automatico avverrà al verificarsi di determinate situazioni e sia nel caso di carrelli attivi che di carrelli salvati.

Utilizzando queste strategie con costanza, si potrebbe arrivare, secondo le stime delle ricerche più recenti, anche sino al 30% dei carrelli che erano stati abbandonati, con conseguente aumento anche sostanzioso del fatturato.

Carrello Recuperato
Qualora un carrello sia stato completato divenendo un ordine a seguito del recupero del carrello, questo sarà considerato e contrassegnato in Open2b come carrello Recuperato

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Per testare le funzionalità di recupero Carrelli della piattaforma ecommerce Open2b, nella versione dedicata Advanced B2B, potete richiedere senza impegno una prova e toccare con mano la flessibilità unica di soluzioni complete, personalizzabili e sviluppate interamente in Italia.

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